Nato nel 2009, Chrome OS è un sistema operativo linux based che punta tutto (o quasi) sul web. Riuscirà a scalzare Apple OS X e Microsoft Windows?
La storia affonda le radici nel settembre del 1997. Un duo di giovani studenti dell’Università di Standford, Larry Page e Sergey Brin, lancia sul web un motore di ricerca basato su PageRank, un innovativo logaritmo che permette di stabilire un ordine di importanza dei risultati da restituire a seconda della query di ricerca. Quel motore di ricerca si chiamava, e si chiama tutt’ora, Google e, da quel settembre del 1997 il web e il mondo non saranno mai più gli stessi. Per raccontare la storia di Chrome OS, sistema operativo linux-based sviluppato da Google bisogna risalire fino a quindici anni fa, perché già nel primo abbozzo di quello che sarebbe diventato il sito web più utilizzato al mondo possiamo intravedere i principi che hanno poi portato allo sviluppo di questo sistema operativo.
Un altro passaggio fondamentale nella strada di avvicinamento a Google Chrome OS si ha il 2 settembre 2008, quando la casa di Mountain View rilascia la prima versione di Google Chrome, il suo rivoluzionario browser. Anche se possono apparire come due mondi totalmente differenti, Chrome (il browser) ha rappresentato la base di partenza per lo sviluppo di Chrome OS (il sistema operativo): l’interfaccia grafica di quest’ultimo ricorda molto (anzi, è praticamente identica) a quella del browser e i programmi da installare nel sistema operativo altro non sono che le web app di Chrome leggermente riadattate. E presto capiremo anche il perché.
Chrome OS Guided Tour:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ntLPcVAyNPE#!
E così arriviamo al “nostro”. Chrome OS nasce ufficialmente il 7 luglio 2009, data di rilascio della sua prima versione stabile. Ma già dal 2006 Jeff Nelson, un ingegnere del software di Google, stava lavorando su un sistema operativo open source che potesse essere interamente ospitato sulla RAM anziché nell’hard disk del computer. E si riesce facilmente a intuire perché: a differenza di un normale sistema operativo Linux, il sistema sviluppato da Jeff Nelson riusciva a ridurre i tempi di avvio al di sotto dei 10 secondi. Un vero e proprio fulmine di guerra. Ma, si sa, la RAM non è infinita. Quindi i programmi non potevano essere installati sull’hard come accade per tutti i normali sistemi operativi, ma dovevano essere “ospitati” da qualche altra parte. E il “deposito” prescelto fu Internet.
Questo sistema operativo sviluppato da Jeff Nelson ha rappresentato la base di partenza per lo sviluppo futuro di Chrome OS. Un sistema operativo con kernel Linux, estremamente leggero e veloce da caricare, con un’interfaccia grafica molto simile a quella di un browser – Chrome, nello specifico – e con i programmi ospitati direttamente sul web, per occupare il minor spazio possibile sulla memoria RAM. E, forse, questo è uno dei pochi punti deboli del sistema operativo sviluppato nelle segrete stanze di Mountain View: la necessità di essere sempre, o quasi, connessi a Internet. Anche se alcune delle app funzionano lo stesso off line, la maggior parte ha bisogno di una connessione al web sempre attiva.
Per sopperire a questa e altre carenze del suo sistema operativo, Google ha iniziato a sviluppare, assieme ad alcuni dei maggiori produttori hardware, dei laptop che supportassero nativamente Chrome OS. In questo modo, l’azienda di Mountain View ha potuto presentare dei computer perfettamente ottimizzati sia sul lato software che hardware. Il 7 dicembre 2010 è la data in cui ha inizio l’era dei ChromeBook, notebook sviluppati da Google in collaborazione con Acer e Samsung (per il momento) che escono fuori dalla fabbrica con Chrome OS già installato.
Che questa sia la data d’inizio di una nuova era per il settore dei sistemi operativi?
6 dicembre 2012