Il PNRR come opportunità: riflessioni durante la Giornata Mondiale della Salute

7 Aprile - AdveniasPNRR

Il PNRR può migliorare la qualità dei servizi sanitari in Italia? A nostro avviso sì,

se il software saprà incontrare il lato umano degli utilizzatori.

Una considerazione che portiamo avanti da sempre con Advenias e che sembra essere confermata anche dai dati.

 

Giornata Mondiale della Salute

Il 7 aprile si festeggia la Giornata Mondiale della Salute. La ricorrenza vuole celebrare il compleanno per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, che per questa giornata rafforza l’invito a una sanità per tutti, Health For All. L’OMS soffia le sue 75 candeline: 75 anni di promozione della salute verso i vulnerabili, in modo da garantire che tutti possano raggiungere il più alto livello di salute e benessere.

 

La ricorrenza è anche una splendida opportunità per arricchire la conversazione sul PNRR e le sue potenzialità nel nostro Paese. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha tutte le carte in regola per mostrarsi come una risorsa per accrescere e migliorare la qualità dei servizi sanitari e socio-sanitari offerti.

 

Digitalizzazione e PNRR in Italia

La digitalizzazione non nasce negli ultimi anni in Italia, ma nei primi anni Duemila.

Sorgono il Codice dell’Amministrazione digitale, per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, e l’Agenzia per l’Italia Digitale, per delineare obiettivi dell’Agenda digitale italiana. Allora si parla di digitalizzazione del ciclo prescrittivo e la realizzazione e diffusione del fascicolo sanitario elettronico.

 

Venendo a oggi: sono 2,7 miliardi gli euro finanziati con il PNRR. L’obiettivo primario è il potenziamento dell’Assistenza domiciliare incrementandola del 10%. Un numero che implica l’aumento di almeno 800 mila utenti, rispetto ai pazienti che beneficiano dell’assistenza domiciliare oggi. Il Decreto del 23 gennaio 2023, ripreso anche sul sito del Governo a metà marzo, suddivide le risorse tra Regioni e Province autonome con target minimi che si dovranno raggiungere entro il 2026 (tutti i dettagli in merito si possono approfondire sul sito del Governo).

Sarà l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) a controllare per il raggiungimento degli obiettivi in Italia. L’ente pubblico non economico da sempre svolge attività di supporto, tecnico e operativo, sulle politiche di governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni. In questa circostanza avrà un ruolo centrarle di vigilanza.

 

Oggi agli obiettivi italiani si sommano quelli a livello europeo, dove si presenta sempre più forte l’idea di creare una rete di servizi sanitari internazionale, per uno spazio europeo dei dati sanitari. Quello che si vuole creare con il PNRR è quindi in linea con un progetto ben più longevo e integrato.

 

Il PNRR come risorsa

Nel 2022, secondo Trend Sanità, sono 57,7 milioni i fascicoli attivi e quasi 385 milioni di referti digitalizzati, mentre il fascicolo sanitario elettronico è presente in tutte le Regioni italiane. Tuttavia la strada è ancora lunga: con cinque Regioni italiane in cui tutti i medici abilitati utilizzavano il fascicolo sanitario digitale e solo quattro Regioni in cui la percentuale di cittadini che lo ha adoperato oltre il 50% negli ultimi 90 giorni (Calabria, Emilia Romagna, Lazio e Lombardia).

 

Fuori d’Italia ci sono vari paesi virtuosi da cui prendere esempio, come la Finlandia e l’Estonia che hanno iniziato il percorso di digitalizzazione rispettivamente nel 1992 e nel 1996. Viene da chiedersi allora quali siano stati i punti salienti che hanno permesso una forte digitalizzazione per questi Paesi.

 

Sempre grazie alle analisi riportate anche da Trend Sanità, in entrambi gli Stati è emerso come punto cardine la centralità della formazione del personale alla digitalizzazione (sanitario e non) e una sempre più integrata correlazione tra dati clinici e sociali.

Se la pandemia ci ha resi consapevoli dell’importanza della digitalizzazione nel nostro settore, i fondi del PNRR possono divenire lo strumento per concretizzarla. Il PNRR può rivelarsi una nuova spinta all’innovazione e allo sviluppo digitale, monitorando obiettivi annuali e totali. Il monitoraggio e il raggiungimento di determinati target è un punto che implica nuova spinta gestionale: usare la digitalizzazione come leva innovatrice con cui ripensare la gestione nel medio-lungo periodo dell’azienda sanitaria e socio-sanitaria, migliorando qudini l’assistenza territoriale. Serve quindi anche una nuova concezione di ruoli per chi opera nell’offerta dei servizi per la sanità: non come fornitori di servizio ma partner tecnologici che oltre a uno strumento digitale possano fornire formatori, professionisti e integrazioni adatti a calare un servizio alle reali necessità della struttura.

Quella del PNRR è una spinta potenzialmente straordinaria, che andrà monitorata con attenzione e stimolata.

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Trovate gli aggiornamenti del mondo dell’assistenza domiciliare alla pagina del nostro Grand Tour ADI – Italia.

Avevamo parlato del PNRR in precedenza, potete leggere l’articolo “PNRR: cosa prevede?”

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